Per i fini di questo evento, l’origine del vampirismo è vaga, persa nella Storia, e non bene definita.
Durante l’evento i giocatori si possono aspettare di trovare dei suggerimenti su questa origine – senza poter però delineare una vera e propria mitologia definitiva.
Nello specifico, ogni grande Famiglia vampirica ha la sua personale visione di quale sia stata l’origine prima del Dono Oscuro. Alcuni racconti ed esperienze riguardano dei cosiddetti Ascendenti, considerati forse come l’origine primigenia; ma l’idea di poter delineare con chiarezza la genealogia viene considerata titanica da chiunque abbia approcciato la materia.
Tutti i dettagli al riguardo sono ben lungi dall’essere chiari e codificati, tra decine di leggende che si contraddicono e si convalidano a vicenda.
Districarsi in questa giungla di versioni differenti è una vera e propria impresa – consapevoli che la maggior parte dei dettagli è stata artefatta e mistificata durante i secoli, da più anziani dei vampiri, con lo scopo esplicito di nascondere la verità. Che potrebbe venire trovata solo da chi fosse in grado di accettare che non è mai unica.
Soave e sontuosa è la vostra voce nel recitare gli antichi versi. Ma non è solo essenziale che voi li conosciate, dovete comprenderli; amarli, temerli. Sopratutto dovete discernere ciò che è verità da ciò che non lo è. Ricordate sempre che noi Figli delle Tenebre nella nostra solitudine, generiamo oscure e intricate ragnatele. Solo nel sangue potrete trovare la potenza della fertilità e l’antica sussurrata sapienza.
Per i fini di questo evento, risponderemo che è entrambi – che entrambe le visioni, scientifica da una parte ed occulta dall’altra, sono entrambe vere, ed entrambe false allo stesso tempo. Solo chi è in grado di accettare questa dicotomia potrebbe davvero comprendere la vera natura del vampirismo.
Dopotutto, nel momento in cui è ambientato l’evento, gli studi di Pasteur sono recentissimi; solo una cerchia molto ristretta di accademici possono dire di conoscerli, ed allo stesso modo pochissimi vampiri estremamente giovani possono dire di poterne comprendere il significato. Per la stragrande maggioranza dei vampiri, pensare al Dono Oscuro come al prodotto del passaggio di un microrganismo è un concetto ridicolo, del quale si può al massimo ridere con disprezzo.
Siete un bugiardo spregevole. Non vi è nulla di splendido e sublime nell’aver ingannato la nostra Specie. Beffarci così, per vivere poi la vera, inevitabile crudeltà in tutto il suo squallore. Date loro ciò che vogliono; è brillante e ingegnoso e così potranno divorare l’eternità. Voi possedevate i segreti delle tenebre ed è arrivato il momento di dispensarli.
Dunque sbalordiremo e incanteremo. Saremo invincibili grazie ai misteri dell’oro e del sangue. Avremo potere su di loro e li potremo studiare, conoscere e perfezionare.
Io volevo solo capire, capire veramente come tutto fosse nato. Sentivo la paura della consapevolezza sempre più vicina: l’Opera Tenebrosa stava per essere svelata. E non riuscivo a fermarmi.
Nella società vampirica, il passaggio del Dono è un atto che viene rivestito di un’altissima importanza rituale. I vampiri giovani sanno che per essere eseguito correttamente, è necessaria una preparazione ed una serie di gesti ed invocazioni, con un specifico significato tra il mistico, lo spirituale ed l’occulto.
Ovviamente, questi segreti sono custoditi gelosamente dai vampiri anziani, che li divulgano solo a chi si dimostra degno ai loro occhi di poter continuare la discendenza vampirica.
Questo atto viene tenuto in altissima considerazione anche a causa delle possibili conseguenze. E’ credenza comune che una deviazione dal sistema rituale codificato, o da un scarso allineamento spirituale tra Donante e Ricevente, possa portare… ad una corruzione nella trasmissione del Dono. Alla generazione di vampiri impuri.
Avevo avuto pochi istanti per analizzare l’intero corso della mia esistenza fino ad ora. Mi sembrava di dissezionare la vita di un altro; una vita meschina, piena di solo di avidità. Anni e anni passati a cercare di raggiungere un sogno egotico e vanitoso di conoscenza e brama di potere. “Decidere” di diventare un vampiro… di lasciare andare e ritornare alla cenere tutto quello che conoscevo; il solito conformismo e la normalità. Non saprei dire se cedere al Dono e al Bacio sia stato davvero una scelta. Un’attrazione, un atto e un destino ineluttabile forse risuonerebbero meglio. Quando terminai la mia analisi e il mio incontro con l’Anziano, non mi poteva restare alcuna altra scelta possibile. Non mi sarei più voltato indietro da questo momento in avanti.
Dopo il Bacio, fu come vivere nuovamente: era come vedere i suoni e sentire i colori. Ero morto come creatura mortale. Eppure per la prima volta ero vivo. Come vampiro. Disgusto, terrore, gioia furono gli impulsi che risvegliarono la notte intorno a me.
Ufficialmente, esiste un solo, “vero” tipo di vampiro. Non ha bisogno di definizione, in quanto è l’unica che davvero rappresenta l’incarnazione classica: affascinante, ammaliante, dominatore. Quando si rende davvero necessario specificare a quale si fa riferimento, viene definita come vampiro puro.
Il solo concetto di vampiri impuri è un segreto malcelato nella società vampirica. Un concetto che viene trattato come infetto – quasi che parlarne troppo possa portare il rischio che avvenga nella propria corte.
L’unica certezza è che viene considerata una piena responsabilità del Donante. Quando avviene, è un scandalo da nascondere, eliminando immediatamente ogni prova di quanto avvenuto.
Eppure, durante i secoli alcuni Impuri sono riusciti a sopravvivere. Quando avviene, è perché si pongono come schiavi e servitori della linea Pura – ed in quanto tali gli è concesso di continuare ad esistere. Ed in rarissimi casi, di perpetuare la loro linea di sangue Impura.
Non esiste un registro completo degli Impuri, né esiste un nome univoco per denominarli.
Nonostante la società vampirica abbia sempre provato repulsione verso gli Impuri spesso nascondendoli o uccidendoli, si è arrivati a categorizzarli per caratteristiche comuni che li contraddistinguono.
• Bestiali – sono tutti quei vampiri che mostrano uno o più tratti appartenenti a una specie animale. Parliamo per esempio di artigli da rapace, pelo folto come un orso, scaglie da serpente, ma anche braccia rimpiazzate da tentacoli, zampe da capra e così via. Questi tratti permettono loro, per esempio, di sentire meglio gli odori, riuscendo a seguire scie di sangue e capire ad esempio se si tratta di un Impuro.
Solitamente i Bestiali sono particolarmente ferali e caratterizzati da scarso autocontrollo, il che li porta ad essere visti in maniera spesso più ostile di altri Impuri.
• Orridi – sono caratterizzati da deformità di vario genere, considerati dai Purosangue esseri immondi. Molti Orridi per celare il proprio aspetto fisico indossano maschere o cappucci, tuttavia è un gioco che lascia il tempo che trova, poiché anche con una maschera si riesce spesso a intravedere qualcosa di orribile.
Data questa loro condizione, è ormai da tempo immemore che questi Impuri siano i più esperti nell’alchimia, cercando da secoli una soluzione che sembra irraggiungibile: spesso infatti osano sperimentare su loro stessi, non avendo più nulla da perdere e tutto da guadagnare.
• Spezzati – sono sicuramente i meno riconoscibili a prima vista tra gli Impuri, ma basta scambiarci qualche parola per capire che c’è qualcosa che non va. Questi vampiri sono caratterizzati dalla capacità di vedere oltre la mera realtà fisica, attraverso visioni che possono coinvolgere uno o più sensi. Questo loro vivere al confine tra due mondi esercita una notevole pressione sulle loro menti, che risultano quindi frammentate in mille pezzi.
Pur volendo, non è per loro possibile comunicare i contenuti delle visioni in modo chiaro a coloro la cui struttura mentale non permette di andare oltre questa realtà.
• Avvizziti – sono una particolare branca di Impuri di recente scoperta, si hanno poche e confuse informazioni su di loro. Una cosa è emersa confrontando le prove dei pochi che hanno avuto modo di studiare gli Avvizziti: non bastano le solite quantità di sangue a saziarli.
Eppure, non sono gli unici. Molti altri sono stati generati durante i secoli, e forse a volte non sono mai sopravvissuti per essere stati registrati.
La generazione Impura può avvenire per qualunque vampiro – e quindi, qualunque tipo di Impuro può nascere in ogni Famiglia. C’è chi dice che alcune Famiglie sono più sfortunate, e quindi sono più prone a generare un particolare Impuro. Ma la verità è che non esiste alcuna regola: a prescindere da tutte le accortezze e tutta la prudenza spesa, si tratta di un rischio sempre presente.
Solo alcuni vampiri estremamente giovani usano invece un altro termine per definire questo concetto. Usano parole strane, come mutazione genetica. Come già detto, la stragrande maggioranza dei vampiri disprezza questo insulso studio, non riuscendo a comprenderlo.
Siamo rimasti in pochi, e abbiamo passato tutta la nostra vita a servirli, proteggerli e invidiarli. Per loro siamo schiavi, carne da macello o solo stupidi animali.
In ogni Famiglia siamo lo scarto e la vergogna; siamo stati incatenati fin dalla nostra nuova nascita. Ora abbiamo una scelta: un’immortalità diversa, libera. Una vita senza catene. Pensavano che non si potesse avere l’una senza l’altra.
Forse rimpiangeranno il giorno in cui ebbero l’occasione di schiacciarci e ucciderci per risparmiarsi la nostra vergogna. Forse avrebbero dovuto. Ma non è successo.
Nello stesso mondo di Sanguis, vi sono innumerevoli leggende e miti sulle specifiche caratteristiche dei Vampiri – spesso messe in giro da loro stessi, per proteggersi o nascondere la verità. Vi sono però alcune poche caratteristiche che li accomunano.
Un vampiro mal tollera l’esposizione al sole. Sotto i raggi diretti, essi risultano indeboliti, e non gli è possibile utilizzare alcun Potere Oscuro. Nonostante questo, per un vampiro è possibile prendere parte ad attività durante il giorno – prendendo appositi accorgimenti (come vestirsi coprendo adeguatamente ogni parte del corpo), e per un lasso di tempo limitato. Solo nel caso un vampiro venga deliberato lasciato nudo e spoglio sotto il Sole per diverso tempo, egli andrà incontro alla morte.
Un vampiro trae nutrimento unicamente dall’assunzione del sangue. Esiste una regola, tanto semplice, quanto complessa: tanto più il sangue è “vivo”, tanto più dona nutrimento. Ovviamente, la disquisizione su cosa sia il sangue “vivo” è senza fine. Alcune convenzioni prevedono che il sangue di un mortale che sta provando una forte emozione sia particolarmente carico di sapori. Tanto più è raffinata l’emozione, tanto più delicato sarà il sapore. Inoltre, il vampiro proverà brevemente l’emozione di cui è carico il sangue assunto. Per questi motivi, il sangue degli animali o dei popolani viene destinato unicamente al rifocillamento degli Impuri. Una specifica è che un vampiro è in grado di mangiare cibo mortale, ma non gli dona alcun nutrimento: quando viene fatto, è unicamente come vizio, o come vuota dimostrazione di puro potere.
Un vampiro è generalmente più potente di un mortale – dal punto di vista fisico, mentale e sociale. Ovviamente poi ogni individuo fa casistica a sé sotto questo punto di vista.
Un vampiro non invecchia, ed è estremamente resistente alle malattie ed alle ferite. Per questo, non è insolito che sopravviva per secoli, se non in alcuni casi per millenni. A partire dal momento in cui si diventa vampiro, usualmente si viene considerati prima “Neonato”, poi “Maturo” (superati i 50 anni di età), ed infine “Anziano” (superati i 500 anni di età). Ogni vampiro mantiene però il modo di pensare, le usanze e gli schemi mentali dell’epoca in cui è stato mortale. Più vive, più diviene avverso al cambiamento, e progressivamente incapace di comprendere l’epoca corrente. Non è inusuale che molti vampiri molto vecchi vadano incontro alla noia e l’apatia, che li portano infine ad un lungo sonno, nella speranza di potersi risvegliare un giorno rinnovati.
Un vampiro possiede dei difetti e delle debolezze, a seconda della sua specie (Puro od Impuro) ed alla sua Famiglia. Questi sono segreti posseduti gelosamente, e che vengono rivelati solo con un grande atto di fiducia (parola estremamente rara nella società vampirica).
Un vampiro può eseguire degli atti soprannaturali, denominati Poteri Oscuri. Non è inusuale sentire storie di vampiri in grado di ammaliare con lo sguardo, di rigenerare ferite terribili, o di sfoderare lunghi artigli. L’atto di usare un Potere ha sempre però un contraccolpo per l’utilizzatore.
Ci sono innumerevoli pericoli che un vampiro deve superare per poter superare l’età giovane. Una volta arrivato alla soglia dell’anzianità, c’è però un nemico contro cui ogni singolo vampiro deve combattere. E nessuno potrà mai sconfiggere. Questo nemico è l’apatia.
I vampiri sono creature statiche e stagnanti, che continuano a ragionare secondo gli schemi mentali del periodo storico in cui sono stati mortali. Quanto più invecchiano, tanto più i concetti di cambiamento e innovazione diventano alieni.
Un vampiro Anziano è una figura potente, dotata di intelligenza, abilità, contatti ed influenze immensi – eppure tragica, nell’essere un relitto di un’epoca che non esiste più. Immersi in un’epoca che non gli appartiene, un osservatore esterno potrebbe descriverli come ottusi ed incapaci. A tutti gli effetti, sono prigionieri di una gabbia dalla quale non potranno mai fuggire: quella delle loro stesse abitudini e tradizioni. Sono attori che recitano in continuo la stessa opera senza un pubblico.
Ricorrente quella visione citata nel Nosferatu di Herzog: “Il tempo è un abisso profondo come lunghe infinite notti. I secoli vengono e vanno… Non avere la capacità di invecchiare è terribile… La morte non è il peggio; ci sono cose molto più orribili della morte. Riesce ad immaginarlo? Durare attraverso i secoli sperimentando ogni giorno le stesse futili cose…”
Quasi mosso da una scarica elettrica, l’Anziano si mosse sulla sedia. Il servitore umano al suo fianco, abituato alla flemma dei suoi movimenti, quasi cadde all’indietro. “Questo mi fa pensare…Maggiordomo! Invia celere una missiva ai Robensworth, il loro buon vecchio Alfonse non mi ha più fatto vedere come si è espansa la loro collezione di dipinti!” Il servitore umano si morse il labbro, a disagio. “Mio Signore… temo che questo… non sarà possibile…” L’Anziano si fermò per un istante – prima che lo stupore di essere stato contraddetto si tramutasse in disprezzo, mostrando i canini. “Mia proprietà… cosa vorresti dire?” Il servitore umano si fece forza. “Mio Signore… La famiglia dei Robensworth si è estinta quasi un secolo fa, nella Guerra dei Sette Anni…” L’Anziano, senza proferire una parola, tornò ad adagiarsi sulla sedia, con un’espressione imperscrutabile.