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Cosa sono le Famiglie?

Nel vecchio continente, i Vampiri sono divisi in Famiglie: vere e proprie genealogie di sangue, codificate e consolidate. Ogni corte racchiude vampiri in età Anziana, Matura, o Neonata, ed i servitori od accompagnatori Mortali. 


Nel suo complesso, la società vampirica può essere pensata secondo una struttura “feudale”: ogni Famiglia ha il dominio su di una serie di territori. Tra i vampiri, i rapporti sociali sono diluiti nel tempo: uno degli effetti secondari dell’immortalità è l’opprimente pigrizia, derivata dall’assenza di fretta od urgenza.

Inerzie esistenzialiste, vecchi rancori, terreni conquistati e persi. Le antiche e nuove faide non si estinguono mai del tutto. I più giovani sono ancora ignari del loro ruolo; in fondo sono solo pedoni, in una scacchiera di corpi e sangue. Vampiro contro Vampiro, Famiglia contro Famiglia. Per questo tendenzialmente ci evitiamo il più possibile. È tuttavia necessario conoscere chi sta intorno a noi e di certo questa conoscenza non si ottiene tramite stereotipi o per sentito dire. Considerateci delle Famiglie Nobili; ognuno è padrone indiscusso nei suoi territori. Queste sono le nostre convenzioni.

Non pensate minimamente di intervenire; il prezzo da pagare è la vostra nuova vita. È un sottile equilibrio che va costruito e mantenuto. Per questo in ogni famiglia ci sono Vampiri di diversa età. 

Non illudetevi mai; nessuna delle Famiglie è gentile, buona o premurosa. Semplicemente conviviamo tra noi; ci si è più utili da “vivi” che da morti.

Rapporti all'interno della Famiglia

E’ errato dire che non esistano regole che dettagliano i rapporti tra le Famiglie. Piuttosto, ve ne sono troppe. Infatti ogni Famiglia ha il suo particolare codice di leggi, tra una miriade di articoli, tradizioni ed usanze, che hanno effetto sul territorio in suo possesso. Chiunque desideri avere affari, o anche solo transitare in esso, dovrebbe assicurarsi di conoscere alla perfezione ogni singolo cavillo o comma, poiché nel caso lo violasse verrebbe chiesto un risarcimento. 

 

Per questo, i rapporti ufficiali tra Famiglie sono molto rari. Prima che avvenga un incontro formale, i servitori umani di entrambe le corti spendono letteralmente mesi di lavoro tra vecchi tomi impolverati, cercando di sciorinare l’enormità di leggi accumulate nel tempo dalle rispettive Famiglie, cercando di trovare un insieme di attività che riesca a rispettarle tutte. 

 

Tra i vampiri neonati, invece i rapporti informali sono più liberi, e per questo più frequenti. Questi rapporti sono però tollerati a malapena dagli anziani, che mal vedono le licenze che essi si prendono rispetto le tradizioni della Famiglia. 

Rapporto tra le Famiglie

Ogni Famiglia ha una genealogia, così come dei rapporti di potere, molto ben definiti. Il genitore ha piena potestà e controllo sulla sua Prole, di generazione in generazione.

 

Vi sono molti motivi per cui si viene scelti come degni di appartenere ad una Famiglia. In alcuni casi, è per combattere il senso di solitudine: nel viaggiare attraverso i secoli, sentendosi sempre più fuori posto, nasce il desiderio di creare un qualcuno con cui poter continuare ad avere un rapporto – sia esso affettivo, intellettuale, o sociale.

 

In altri casi, vi è più una mera utilità. Quanto più un vampiro invecchia, tanto più gli riesce difficile gestire direttamente i suoi affari. Oltre a ciò vi sono anche la fatica di comprendere il mondo corrente e l’incapacità di accettare innovazioni tecnologiche o sociali.

 

Vampiri estremamente vecchi trovano addirittura una barriera linguistica, trovandosi a parlare in quello che nel mondo corrente è ora considerato un antico dialetto.

 

Per questo, la prole viene impiegata come luogotenenti, con l’incarico di supervisionare direttamente l’utilizzo delle immense proprietà del genitore, secondo i suoi obiettivi – che sono quasi sempre considerati unicamente a lungo termine, nello spazio di decenni, se non secoli.

 

Quale che sia la motivazione, essa è sempre ben definita. All’intero delle Famiglie, non esistono mai vampiri generati per caso, per diletto o per puro svago. Dopotutto, si tratta di un onore conquistato con grande fatica.

 

Questo è il rapporto che si instaura, tra ogni genitore e la sua Prole. Prima tra Anziani e Maturi, e poi tra Maturi e Neonati. Solo in rarissimi casi si può davvero definire un rapporto basato sul rispetto e la comprensione. Descritto in termini moderni, quasi sempre è un rapporto tossico, basato pienamente sulla differenza di potere, influenza ed esperienza.

 

Spesso i più giovani vengono incaricati di eseguire compiti pensati per piani così complessi ed a lungo termine, che a loro appaiono essere semplicemente futili o senza senso. Per questo, a chi lo sa riconoscere, sta iniziando a serpeggiare il malcontento, di star svolgendo il lavoro sporco per mummie folli dimenticate dal mondo.

Finalmente una prima pioggia primaverile era giunta. Una pioggia che lasciava entrare la luce nelle tenebre vuote e silenziose. Una perfetta cornice per il Ballo. Un mare di piume, nastri e sete. Perle e diamanti erano luminosi come pugnali d’acciaio. Il re e la regina del ballo danzavano con tutti gli altri mentre la musica lambiva le orecchie come spuma. Nel mentre era costume indugiare in conversazioni nelle ombre dell’intrigo. Quella era la legge in queste terre: porgere il proprio saluto alla morte in un perfetto ed elegante orrore. 

 

La tradizione voleva che l’estasi regnasse sovrana. Eppure non volevo. Non potevo muovermi. Qualcosa mi stava svuotando. Solo quando riuscii a ruggire la paralisi mi lasciò libero di agire; mi avventai sull’essere a me vicino e lo inchiodai a terra. Volevo supplicasse. Fu nel momento in cui la magia intorno a noi si spezzò che vidi che in quella figura c’erano secoli di malavagità e conoscenza. Mi allontanai di qualche passo, ma ormai l’abisso si era aperto sotto di me.  E sarebbe stata la mia Famiglia a pagarne il prezzo.

Patti (e Faide) di Sangue

Proprio per sopperire alla mancanza di un codice legislativo comune, si è diffusa l’abitudine dei Patti di Sangue. Si tratta di uno schema di favori scambiati tra i vampiri – una sorta di moneta di scambio universale, l’unico elemento davvero in grado di regolare lo scambio di azioni, risorse, o la riparazione di torti subiti in un mondo così complesso. E’ importante sottolineare che sottostare ad un Patto non è atto meramente fisico – diverse storie narrano di Poteri Oscuri che sono in grado di scoprire traditori di Patti, e di portare loro punizione. 


La Faida di Sangue è invece l’espressione massima di un’ostilità tra famiglie, che nel tempo ha generato vere e proprie guerre o massacri e che termina in due modi: o un fragile compromesso che ha l’unico effetto di rinviare e rendere ancora più dirompente un inevitabile conflitto, o l’annientamento di uno dei due lignaggi.

Il Sangue in realtà è ben più che cibo. 

È potere. È il prezzo da pagare a chi si è dimostrato più scaltro, più intelligente o più forte. 


Bada bene, un favore ottenuto da due occhi innocenti può risultare il più profondo dei pozzi in cui finire. E dovrai attenerti a quanto stabilito. 

Il sangue sostiene questo accordo ed è qualcosa da cui ci si deve ben guardare dall’infrangere. Non sono trucchi da salotto, giovanotto. 


Sono la Via del Vampiro, la nota a pié di pagina che ci permette di essere civili. Comprendi?

Robespierre fu solo un fenomeno passeggero.

Abituati al susseguirsi placido dei secoli, i vampiri anziani sono molto meno propensi all’azione. Avendo già visto decine di regni nascere e crollare, preferiscono attendere piuttosto che intervenire. Questa loro prudenza (o pigrizia) può a volte essere un vantaggio, così come uno svantaggio.


Dopo gli eventi della Bastiglia del 1789, un vampiro Anziano avrebbe minimizzato l’avvenimento. Incapace di comprendere la portata dell’evento storico, lo avrebbe definito solamente un fenomeno passeggero. Così come un genitore rassicura un figlio che si è spaventato per un’ape, allo stesso modo avrebbe mostrato esagerato paternalismo di fronte alla preoccupazione della sua giovane prole.


Ed appena venticinque anni dopo (il corrispettivo di una breve stagione nella vita di un Anziano), esso potrà dire alla sua giovane prole di aver avuto ragione – di fronte alla Restaurazione operata nel potere monarchico europeo dopo la caduta di Napoleone.


Eppure, gli eventi della Rivoluzione Francese hanno dimostrato che lo status quo può essere messo in discussione – e che l’Ancien Régime può essere soverchiato. Questi sono fatti potenti, che parlano di argomenti proibiti alle orecchie di chi è in grado di ascoltarne le parole, e comprenderne il significato – e le inizia a ripetere ad altri che ne condividono il pensiero.

Forse è cambiato tutto, o forse niente. A volte, come giovane, mi viene da pensare di essere nato irrequieto, un arrabbiato sognatore o solo un contestatore di tutto quello che è stato. Ero stufo di parlare nei salotti delle guerre passate o dei tempi del Re Sole. Forse a volte, semplicemente, la storia non ha significato. Il mondo all’antica viene sempre ribaltato da un qualche profondo e radicale cambiamento. Eppure a volte le cose, almeno in apparenza, restano come prima. 

La gente è tornata ad essere di nuovo avventurosa come lo era stata un tempo, prima delle grandi rivoluzioni. Aveva quasi lo stesso aspetto. E lo stesso sapore. 

 

Da Parigi a Venezia, i sussurri del cambiamento stanno arrivando. La vera domanda è; saremo noi a seguire una traccia scarlatta di passione, avventura, potere e orrore lungo il cammino, o saremo noi a crearla?