Sanguis

setting

 

A livello generale, l’evento sarà ambientato in un castello posizionato in Europa, in un periodo storico tra il 1850 ed il 1900. 

 

L’occasione dell’evento sarà l’annuncio del torpore da parte di un vampiro particolarmente anziano; la necessità di gestire il conseguente vuoto di potere costringe (controvoglia) la maggior parte delle Famiglie ad un raduno, in cui decidere le sorti politiche del continente.

Worldbuilding condiviso

Con questo evento, vogliamo effettuare un esperimento innovativo: la creazione del mondo di gioco (world building) come attività condivisa tra Autori e Giocatori.

 

Da parte degli Autori, le uniche indicazioni sulla ambientazione sono quelle che troverete in questa pagina. Sono dei pilastri, importanti per direzionare correttamente la creazione di storie condivise su questo setting – eppure sono anche molto vaghe in molti punti, in modo da lasciare libertà di essere riempite dalla immaginazione dei giocatori.

 

Ogni giocatore potrà mandare agli Autori dei suggerimenti riguardanti il mondo di gioco. Potranno essere idee, testi, immagini – materiali che possano dettagliare ulteriormente l’ambientazione globale. Possono essere spunti per personaggi, per gruppi, per trame. Possono essere presi da qualunque opera esistente, o essere anche del tutto originali.

 

Il lavoro degli Autori sarà di collegare e consolidare tutti gli spunti ricevuti, in un mondo di gioco che possa essere davvero definito “condiviso”.

Nello specifico, i principali punti in cui potrete influire direttamente sono: (1) dettagliare le Famiglie vampiriche, le “casate nobiliari” che si dividono il potere sopra l’Europa; (2) ideare le Specie di Vampiri (denominati “Impuri”, le “mutazioni” rispetto la linea di sangue pura); (3) suggerire le trame e gli avvenimenti su cui si fonderà la storia dell’evento.

Moda

Ogni vampiro tende a continuare ad usare i modi ed i costumi dell’epoca in cui è stato mortale.

Questo si traduce anche nella moda, nel fatto che i vampiri tendono a mantenere costumi ed abiti del loro periodo storico – ritenuto quello corretto.

 

Nei casi di raduni di più vampiri, non è affatto inusuale assistere ad una processione di vestiti molto diversi tra di loro – con ogni vampiro che deride gli abiti del periodo precedente al proprio, visti come reliquie di un passato da superare. Allo stesso tempo, critica gli abiti dei periodi successivi, visti come avanguardie scriteriate.

 

(Ogni giocatore sarà libero di scegliere il periodo storico del suo costume, rispettando solamente la macro indicazione della sua età. Per i Neonati si consiglia una moda indicativamente dell’800; i Maturi possono spaziare in qualunque epoca dal Rinascimento in avanti; gli Anziani tendono a vestire con costumi di stampo medievale, sia alto che basso, o addirittura romanico / ellenico)

Opinione dei Mortali

L’opinione che hanno i mortali dei Vampiri dipende dalla loro estrazione sociale – tenendo conto che il mondo di Sanguis è in pieno investimento dal Romanticismo.

 

Per i mortali di bassa estrazione, i vampiri appartengono al mondo delle leggende dei mostri sanguinari – ma questo non li rende meno reali. Anzi. Pur ripetendo a parole di non crederci, molti in casa tengono un paletto di legno appuntito vicino al fucile.

 

Per i mortali di alta estrazione, i vampiri sono una favola da ricercare. Affascinanti e terribili, vengono rincorsi alla stregua di una società segreta della quale desiderano ardentemente farsi riconoscere.

Vostro padre è morto nel senso più letterale del termine; è sepolto sotto di noi e ora il legno si starà fondendo con il terreno umido mentre il suo corpo marcisce. Io sono come lui, in un certo senso. Sono fatto anche io di carne e sangue, come lui, come voi. Ma non sono umano. Non sono più umano da secoli. 

 

Eppure dal vostro sguardo ho il sospetto che non stiate davvero credendo alle mie parole. Forse mi scambiate per un pazzo. 

 

Se era la leggenda di cadaveri che camminano e parlano quello che stavate cercando, mia cara l’avete trovato. Un tempo questa sarebbe stata una conversazione assai diversa, ma i tempi cambiano.  

 

Prima di essere pronta a vedere qualcosa che i vostri occhi rimpiangeranno, vi consiglio di sedervi, mettervi comoda e versarvi qualcosa da bere. Tutto ciò che sapevate sulla vita e sulla morte è quello che hanno voluto farvi credere. 

 

La verità, mia cara, è decisamente più agghiacciante e crudele di così, ma voi siete tra i pochi cui abbiamo deciso di rivelarla.

Rapporto con i Mortali

Molti vampiri prendono dei mortali come protegè. In molti casi, questo rapporto viene vissuto come un status symbol – trattando il mortale come fosse un animale domestico di razza, da scegliere per le sue qualità, da mostrare al mondo ed accudire per la sua breve vita. Ogni trent’anni si piange la sua dipartita per qualche mese, prima di prenderne un altro, ricominciando il ciclo. 


Alcuni vampiri lo fanno invece consciamente come passatempo, nel tentativo di combattere l’apatia, o quantomeno ridurne il peso – facendosi raccontare direttamente i fatti di un’epoca moderna che di anno in anno sembra sempre più lontana ed incomprensibile, e per questo affascinante. 


Infine alcuni mortali vengono scelti per la qualità del loro sangue – generando una vera e propria “cucina”, con tanto di disquisizioni sul sapore, corpo e tono donato al sangue in base alle caratteristiche fisiche del mortale, o alle attività da esso intraprese. E’ opinione comune che il sangue di un atleta dopo una performance sia più “sapido” (se questo termine umano potesse venire tradotto in termini vampirici), mentre il sangue di una cantante dopo l’emozione di una esibizione sia più “piccante”. Non si tratta di un brutto destino, in quanto si verrebbe tenuti grandemente protetti dai propri padroni. Se non si conta l’esserne eternamente prosciugati. 


I mortali scelti per questo trattamento sono sicuramente eccellenze del loro tempo. In alcuni casi, vengono letteralmente allevati e coltivati, così come si farebbe con la razza di un cane, prediligendo attraverso i secoli incroci favorevoli alla generazione di talenti nell’arte, nell’oratoria o nella filosofia. 


A seconda dei casi, il mortale è più o meno consapevole delle vere motivazioni dietro l’attenzione dei vampiri. Spesso sta seguendo ciecamente la promessa di venire accolto un giorno tra la schiere degli Immortali – ed in qualche caso raro nei secoli, la promessa viene anche mantenuta.

C’era qualcosa che sempre mi ridesta definitivamente dal mio torpore di ricordi; un giovane musicista.
Un umano che a tratti diventa la ragione scatenante per affacciarmi al mondo esterno, ho disposto si stabilisse negli appartamenti vicini ai miei. 


Ogni sera sentivo prima i primi deboli piagnucoli del violino e poi la suggestiva magia delle dita che scivolano sulle corde. Sentivo le immagini e i pensieri che vorticavano nella sua testa.
Era abbagliante e commovente la complessità di esecuzione cui poteva arrivare la sua performance; era posata, barbara, logica e struggente, in un modo che, il passato non sarebbe stato in grado di comprendere. Solo gli interpreti dell’antica commedia italiana erano in grado di essere così sconcertanti.

Vedevo la luce passare dallo strumento al suo volto lustro, mentre la musica scioglieva una assillante tristezza che rendeva più amaro e dolce il tempo. La musica era come il fuoco che mi consumava. 

Mi avrebbe provocato un grande dispiacere vederlo avvizzire lentamente. 

Scuole filosofiche e di pensiero

Da dove proveniamo? Chi siamo? Qual è il nostro scopo? Domande che hanno da sempre accompagnato l’evoluzione del pensiero dei mortali e che inevitabilmente allungano le proprie ombre anche nei pensieri delle creature immortali che popolano la notte. 

 

Nel tempo, le risposte sono state riflessi distorti o sfocati di quel medesimo pensiero filosofico o religioso che ha permeato le aule delle accademie, dei teatri o dei grandi santuari. Certamente, però, ben pochi possono dirsi veri credenti

 

I più seguono o promuovono pensieri opportunistici, orientati a costruire o preservare quella società della notte che giova ai propri personalissimi scopi. Non è infrequente però assistere ad un crescente fervore di dibattito su tali tematiche, in un ripetersi di cicli e ricorsi storici. 

 

Nei tempi antichi ha seguito l’accademia platonica, portando i vampiri dell’europa a ricercare significati non solo nelle proprie radici culturali ma guardando anche al mito di Zoroastro e al vicino oriente. 

 

Durante il lungo medioevo, prima con la regola benedettina dunque la diffusione dei pamphlet c’è stato chi ha desiderato una svolta ecumenica e un’unica grande religione dei vampiri soffocato dalle incolmabili spaccature su cosa fosse la natura vampirica: dannazione o benedizione. 

 

Molti, per opportunismo o disinteresse, non hanno mai inteso prendere posizione a riguardo. Nello stesso periodo è emerso anche quel tertium genus di pensiero che ha voluto guardare non più con gli occhi della fede bensì con quelli della scienza alchemica l’origine delle creature immortali.


Se il significato della vita è un mistero, quello della nonmorte si riflette nell’esercizio di un potere in grado di trascendere famiglie e domini. Cosa unisce infatti più di un ideale comune? E, di riflesso: cosa è più pericoloso per lo status quo di un ideale non propriamente imbrigliato?

Quanto affanno a voler professare una fede, non credete? Eppure, fra i nostri non mancano gli zeloti sostenitori di una nostra origine divina. Per castigo o peccato – come è d’uso chiamarlo fra le giovani religioni – o per elezione. Io posso solo dirti che nei secoli non ho mai udito la voce di alcun dio, né di un uomo in grado di interessarmi con la sua filosofia. Davvero, per noi c’è solo il presente. Eppure sempre più spesso si dimentica l’oggi in nome di un domani e di domande. Continue, ridondanti domande. Ma la nostra natura è eterna: come può essere così importante inseguire l’ombra del “Chi sono?” o del “Qual è il mio scopo nel mondo?”. Arrivarono con il tempo quanto vollero imbrigliare la natura nel pensiero, in quella scienza che celebrano alla pari di un nuovo giovane ingordo profeta. Quanto spreco di un prezioso tempo che abbiamo pur infinito. LA risposta a cosa siamo è così semplice: presenti. Esistiamo. E chi non ha più ragione d’esistere, cede al Lungo Sonno. Bevete, dunque, e siate lieti: celebriamo così l’ennesima velleità di voler ricercare uno scopo alla nostra esistenza!

Ricerca occulta e storiografica

Nella storia dei vampiri i margini fra ricerca occulta e storiografica sono labili e confusi. Inoltre, una ricostruzione dei fatti storici transita o per la memoria di anziani o altrimenti per documenti che sono la derivazione di opere manipolatorie, e che spesso narrano la versione dei vincitori. 

 

Per questo motivo spesso i tentativi di ricostruzione della verità storica vengono ostacolati dalle famiglie più influenti, ciascuna interessata alla narrazione della propria versione dei fatti. Emblematico il caso della Schola Memoriae, istituita dall’anziano Teofilo Agrippa per catalogare e ricercare reperti e documentare negli Annales Sanguis le interviste e i raffronti documentali frutto di una ricerca durata secoli. 

 

Inizialmente il tentativo venne guardato con curiosità sin dai tempi della caduta dell’impero romano, dopodiché fu ostacolato in maniera man mano crescente fino ad arrivare a sentimenti di manifesta intolleranza a riguardo, condanna e soprattutto ai fatti dell’incendio di Londra del 1666 in cui l’anziano perì insieme alla sua biblioteca per effetto della macchinazione di un’alleanza temporanea fra famiglie divenuta nota come il Patto dei Vermi.

 

Ad ogni modo, tutti i vampiri distinguono quattro macroperiodi storici caratterizzanti.

 

Il Risveglio, primo periodo documentabile che va dall’ascesa alla caduta dell’Impero Romano, in cui sono riscontrati i primi contatti tra più famiglie e culture, e sempre più rari interventi degli Ascendenti.

 

L’Ascesa, che percorre l’intera età medievale in cui si è andato strutturando il consolidamento decentrato del potere con l’effetto di formare domini territoriali e formare le Signorie del Sangue, struttura politica tutt’ora in voga e mai veramente posta in discussione. 

 

L’Agitazione, che segue l’età Rinascimentale e riscontra scambi di informazioni e la diffusione di Patti e Faide di sangue, con una ricerca continua di strumenti di coordinamento ed indirizzo comune sovraterritoriali e i primi conflitti sovranazionali. 

 

Gli Anni di Sangue, che caratterizzano l’età moderna con le molteplici istanze di cambiamento infrante sull’immobilismo di tradizioni e resistenze dei signori locali – ad eccezione per la formazione del Concilium, un’assemblea che si riunisce ogni tredici anni nel tentativo di riunire i rappresentanti delle famiglie più influenti nel tentativo di discutere di strategie comuni che nei secoli hanno per lo più riguardato il rapporto con i mortali e la ricerca di soluzioni di stabilità o continuità nel controllo dei territori. 


Gli emissari fra una riunione e la successiva del Concilium prendono il nome di Osservatori e hanno il compito di raccogliere informazioni e istanze dalle famiglie per poi redigere dei rendiconti che saranno condivisi pubblicamente; hanno il beneficio di un lasciapassare diplomatico che consente diritto di accesso e protezione, purché rispettino l’assoluto divieto di interferire con gli affari locali.

Questo scritto è attribuibile all’Aquinate. Guarda, e vedi. Scorri fra le immagini dell’Aurora Consurgens, scova quali possano essere indizi delle nostre origini. Ciò che è prezioso giace nascosto perché pochi possano sfiorarlo. Tutto muta per volontà divina e a quella medesima volontà dovrà fare ritorno e tu con esso. Impara a leggere la storia e bada bene ad un monito: se un racconto sopravvive per secoli, è la menzogna consolidata dagli accordi dei vincitori. Fra glosse e note nascoste ai margini delle storiografie o dei racconti puoi cogliere i fiori della verità, ma bada a non volerti mai perdere ad assaporarne i frutti. Non voglio che la mia condanna possa essere la tua. Chi si muove nella danza delle ombre e cerca la luce del Vero è sempre stato visto prima come un folle e subito dopo come un pericolo. Ricorda: per quanto tu possa nascondere con cura ogni conoscenza per amor di Verità, ne diventerai martire. Così è per me. Il mio racconto sta terminando, ma dalla sua fine ha principio il tuo. Ora vai: sii custode della mia memoria, tramanda la Verità ai tuoi discepoli così come io ho fatto con te.