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Danza delle Ombre

Il potere è una condanna per chi è destinato a vivere per sempre. Mai abbastanza e destinato a far sorgere un sempre un maggiore bisogno in chi lo accumula e una folle vertigine in chi lo sente fuggire fra le proprie mani. Nessuno dei Signori Oscuri può dirsi mai sazio di potere, né ha modo di fuggire da quella ragnatela che sembra essere collegata direttamente alla natura stessa della propria esistenza immortale. La ricerca di maggiore potere può iniziare percorrendo gli insegnamenti del proprio Genitore, per ricerca di vendetta, volontà di protezione o bisogno di indipendenza. Sottilmente, ogni traguardo raggiunto fa realizzare che c’è un ulteriore passo da compiere per non perdere tutto.

 

Ogni vampiro si comporta come uno scommettitore codardo e malato, al contempo affamato dal premio ma totalmente spaventato dai rischi. Tutto deve diventare abitudine e consolidarsi, ma il tempo stesso fa inevitabilmente sfumare l’efficacia delle strategie e costringe a creare delle progenie prima e un lignaggio poi. Se i più giovani desiderano spasmodicamente aumentare il proprio prestigio, gli anziani hanno una cura maniacale affinché non venga compromesso. La scala di potere si affolla, diventa una struttura complessa e si stratifica in famiglie, domini, alleanze. Diluisce il singolo, erode ogni certezza di controllo. E così, alcuni scelgono il Lungo Sonno mentre altri impazziscono e altri ancora scompaiono per essere dimenticati. Tutto ciò che è sempre esistito e permane è solo il moto di quegli invisibili ingranaggi che da sempre scandiscono il gioco di potere espresso dalla Danza delle Ombre.

Ti posso giurare che ho avuto occasione di vedere un singolare anomalia: uno dei nostri simili che si è volutamente posto al di fuori dalla Danza delle Ombre. 

Ti rendi conto? Tanto ritenevo fosse impossibile che ho fatto in modo che venisse condotto alla mia Corte per illustrarmi le motivazioni di questa sua scelta. Erano follie. 

Finanche parlava di libertà o autodeterminazione per non ammettere di aver profondamente fallito nella propria esistenza, riducendosi ad un paria. 

Quando ho realizzato  la profondità ed irreversibilità del suo stato di diniego, ho inteso fare l’atto che converrai con me essere il più caritatevole per la situazione. 

Così, i miei servitori lo hanno incatenato alla luce del Sole finché non è rimasta altro che cenere, sotto gli occhi attenti delle mie progenie che avevano a loro volta ascoltato i suoi deliri.

Grazie a me, ha finalmente avuto uno scopo: essere un’occasione di insegnamento.

Vizi privati, pubbliche virtù

La struttura feudale non è un caso: nessuna Famiglia desidera che si conosca altro se non ciò che essa intende fare apparire. La Danza delle Ombre è un gioco di riflessi ingannevoli, deformazioni e strutturate menzogne che mostrano quella minima parte di verità sufficiente per rendersi credibili. Il prestigio e la fama sono essenziali tanto per l’individuo che per i gruppi, pertanto è comune che nei consessi pubblici siano esaltate le proprie vittorie e derise le altrui sconfitte.
Il tutto percorrendo quei delicati equilibri che tratteggiano Patti e Faide appartenuti al passato o che altrimenti sono in corso o in divenire.

 

Le condotte pubbliche sono connotate da un’impeccabilità artefatta, che nei più anziani può sfociare in pericolosi manierismi e nei più giovani in falsa accondiscendenza. Nel privato, però, la natura più oscura di quei perfetti danzatori si rivela come una bestia tenuta in gabbia troppo a lungo. Non a caso le pene pubbliche sono rare ed estreme negli esiti, mentre tutte le vessazioni private sono scandite dalla particolare crudeltà propria della continua ripetizione in un tempo eterno.

Solo uno sguardo di biasimo. La speranza è che nessuno se ne sia accorto, ma il neonato assiste al presagio della propria rovina. Sa di aver esaurito l’ultima possibilità quella notte. Certo, le regole non le aveva decise lui e gli anziani da sempre sono estremamente tolleranti con le intemperanze o deviazioni dei più giovani, ma è consapevole di quel che sta accadendo. 

La sua Genitrice lo aveva avvisato: il privilegio di sedere al tavolo più prestigioso si paga con la moneta dell’impeccabilità.
Lui è sempre stato il figlio preferito e ora l’ha delusa. In un’occasione pubblica. Avrebbe preferito non essere mai rinato piuttosto che dover affrontare tutto questo.

Lei si avvicina. Sorride. Non con compiacimento, ma con le maniere di un teatrale atto di pietà. E quelle parole marcano una condanna indelebile: “Credo che ora tu abbia bisogno di nutrirti, figlio mio. Vai pure. La tua presenza non è per nulla necessaria”, mentre nella sua testa risuona l’eco terribile di un non detto: “Come mai lo è stata”
e la terribile consapevolezza che al termine del Ballo avrebbe compreso il peso del proprio fallimento.

Primi fra i Pari

Chi frequenta il Ballo o è stato invitato personalmente dall’organizzatore o altrimenti è in rappresentanza di una delle Famiglie che hanno voluto confermare la propria partecipazione. Essere a tali raduni non è percepito come un obbligo bensì come un’opportunità: ad esempio quanti indulgono nelle emozioni possono trovare qualcosa in grado di scuoterli dall’apatia di una lunga esistenza, coloro che coltivano ambizioni intessono alleanze e ordiscono trame, gli studiosi e i viaggiatori colgono momenti di scambio e simposi in un ambiente protetto e neutrale. L’unica cosa certa è che i frequentatori del Ballo rappresentano di fatto l’elite dei Signori Oscuri in quel consesso e i più meritevoli di ogni lignaggio.

 

Mentre un Sangue Puro gode di un diritto naturale a partecipare ad un evento sociale, un Impuro deve essersi distinto al punto di ottenere tale possibilità. Al pari degli umani, gli Impuri possono presenziare infatti solo se garantiti da un vampiro, il quale sarà chiamato a rispondere per tutte le loro eventuali irregolarità o violazioni. Ciò significa che il semplice fatto di trovarsi all’interno di tali eventi li distingue rispetto a tutti coloro che non hanno avuto accesso allo stesso privilegio.

Bada bene, mia progenie: sebbene tu abbia il mio sangue puro in corpo, ancora devi dimostrare di esserne degno.
Loro, invece, sono impuri. Non hanno avuto né avrebbero mai potuto avere ciò che è proprio di un lignaggio non inquinato dagli incidenti della sorte. 

Eppure, mi accompagnano da tre secoli ad ogni Ballo. Sai perchè?

Hanno avuto modo di guadagnarsi questo privilegio e mantenerlo nel tempo.

Mentre tu, pur avendolo, hai ancora molto da dimostrare. 

Non dimenticare però che preferirò sempre la certezza all’incertezza.